Questa è una stagione dove non si sà bene cosa fare e quindi perchè non trovare qualcosa di diverso dal solito ???
Qualcosa di "veloce" per sfruttare queste brevi giornate e magari farsi coccolare dai colori dell' autunno.
Perchè allora non percorrere la Via dei Terrazzamenti della Valtellina.
L' idea nasce da un sito trovato su internet :
https://portedivaltellina.it/wp-content/uploads/2023/03/Valtellina_Via_terrazzamenti2021_web.pdf
Dato che il " Sentiero Valtellina " non è ancora stato sistemato ( traccia nera )
Sono partito da Sirta ,non voglio farmi al rientro la statale con accanto le macchine.
Parto alle 9,30 e da questo lato della valle fa' freddino , mica come su a Buglio dove il sole è già arrivato.
Traverso il ponte
Passo da Ardenno e poi incomincia la salita
E vai di giallo
Si incontra la frazione di Gaggio dove una bella chiesetta del "Buon Consiglio" merita una sosta, anche per prendere fiato
Lasciato Gaggio ...
La strada entra nel bosco di castagni e la salita aumenta la pendenza
Si arriva a San Giuseppe
Chiesetta piu' spoglia .
E in fare di restaurazione
Passata la galleria di cemento si lascia la strada per scendere da un sentiero
E incominciamo con i sacramenti
Arriviamo al Mulino Vismara
Si continua per un bel sentiero
Arrivati al belvedere il sentiero diventa mulattiea
E ci porta a Buglio che lo traversiamo per intero
Si arriva a Vallecola
E poi una salita porta alla capella dei " Benefattori di Buglio ", dove lasciamo la strada per prendere la mulattiera a destra.
Il fondo è una coperta di foglie di castagno
Alla fine di un prato la mulattiera finisce e diventa un sentiero ripido e stretto ( Traccia Rossa )
Viste le mie capacità ciclistiche ...me lo sono fatto tutto a piedi, con la bici in frenata
Con pulizia del sentiero tramite aratura del pneumatico posteriore
Una volta raggiunta la strada rimonto in sella e in salita raggiungo Maroggia.
Qua seguo i cartelli, che fanno perdere quota per poi risalire in un sentiero stretto e pieno di sterpaglie e rovi. Meglio quindi restare sulla strada ( Traccia Arancione )
Il sentiero che scende da Maroggia, fatto a piedi
Ed ecco Maroggia vista una volta ritornato sulla strada.
Ovviamente la risalita fatta a piedi con traino e portage della bici .
Si passa poi per un tratto dove le viti sono state abbandonate
A Regoledo di fianco alla Chiesa di Sant Antonio c'è una bella fontanella con all' interno i pesci rossi
Si continua su i terrazzamenti che lasciano sotto Berbenno
Che poi diventa sentiero
Si passa dalla Val Finale detta dei Mulini.
Qua la segnaletica è un po' precaria, comunque bisogna salire fino a incontrare un ponte che mi porta sul altro lato.
Poi la discesa avviene per un bel sentiero ripido ovviamente fatto a piedi.
Si arriva a Pollagia caratteristico paese con scorci insoliti
Prima di arrivare a Castione ci si imbatte in un bellissimo mulino a 2 ruote
Ora su bei terrazzamenti si arriva a Triasso
La in fondo da dove sono partito .
Qua sotto i centri commerciali prima di Sondrio
Ma la magia dell' autunno continua, come quest' uva canadese che nessuno ha piantato, ma hanno trovato lo stesso dove crescere, senza dare fastidio a nessuno e regalando un bel color rosso.
I terrazzamenti ora sono bellissimi siamo sopra la chiesetta del Sassella, l' uomo ha creato porzioni di vigne dove una volta c'erano solo sassi ...
Ed ecco Sondrio.
Qua la via dei terrazzamenti scende, ma perchè ???
Forse perchè questo ponte non era ancora stato costruito.
Passa sopra le "Cassandre "
( Vedi traccia Rossa )
Ma arrivato a Sant' Anna e vedendolo, so che farò una deviazione.
Entro in Fraz. Mossini e cerco nei suoi vicoli le indicazioni..
Ed ecco una sentiero nuovo che porta al ponte
Eccoci !!!
Dal centro del ponte la vista verso Nord :
E sotto di noi :
Anche lei è stanca , ma ti assicuro che da ora non ci saranno piu' salite.
Raggiungo Ponchiera e da qui iniziamo a scendere
Da sotto
Attraverso Sondrio ed entro nel sentiero Valtellina che costeggia l' Adda
Sono altri 16 km , ma sono in piano
Quando passo il ponte di Sirta il sole stà tramontando dietro il Legnone
8 ore in bici , e il sedere ringrazia che spesso è sceso dalla sella.
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